Ora uso le SPECIAL 20 perché le trovo morbide, resistenti, calde e potenti allo stesso tempo. Nel corso degli anni ho provato tantissimi modelli di diatoniche, ma per i concerti dal vivo ho optato per le Special 20, mi danno più sicurezza e mi sembra che si "toppino" un po’ meno delle altre.
Ovviamente non esistono più le armoniche di una volta, e lo stesso si può dire per certi modelli di chitarra degli anni sessanta o per quegli amplificatori valvolari caldi e resistenti che adesso sono ricercatissimi, ma cari amici ormai è così, indietro non si torna, il rammarico è che questo stato di cose non l'hanno certo determinato i musicisti…
In questi ultimi anni la Hohner, ma anche altre ditte produttrici di armoniche a bocca, ha lanciato il sistema MS ma secondo me non è il massimo: non tutti gli armonicisti hanno il tempo e la precisione adatta per mettersi lì, lente d'ingrandimento e pinzetta, a "smanettare" con la placca delle ance…io la penso così, forse un po’ all'antica, ma personalmente quando l'armonica non "risponde" più e si stona la prendo e la butto o, negli ultimi anni, la regalo ai miei entusiastici fans che si spellano ai concerti della TBB...
A volte poi mi è capitato di sostituire il blocco-ance con uno nuovo e i problemi di accordatura si sono ripresentati, basta che questi siano tenuti in posti umidi o freddi, e quindi si può capire la mia avversione a questo nuovo sistema MS.
Un consiglio importante: quando acquistate un'armonica diatonica non suonatela subito, "rodatela" un po’, non lasciatela in posti troppo freddi o vicino a fonti di calore, all'inizio soffiate ed aspirate piano, avanti-indietro, in un esercizio un po’ noioso ma veramente utile, prevenire la stonatura" è quasi impossibile, ma con questo sistema evitate la” stortatura” della lamella al primo "soffio potente"…
Cercate di tenere sempre l'armonica pulita, esternamente e all'interno. Io uso un panno (usate quelli che non hanno "pelucchi" e filamenti sennò è un disastro..) imbevuto di alcool per detergere bene la copertura esterna e per l'interno il buon vecchio stecchino è l'ideale.. occhio però a non toccare le lamelle se no sarete voi stessi i responsabili del misfatto…
Usate per le vostre armoniche un contenitore adatto, vi consiglio quelle valigie fotografiche che hanno la gommapiuma e i sacchetti umidificanti, vi aiuteranno a tenere le armoniche sempre protette e mai a temperature troppo alte o basse. D'inverno quando si viaggia si trasportano le armoniche nell’abitacolo riscaldato della propria auto, ma poi si entra in locali spesso freddi e fumosi: non aprite subito la vostra valigia ed aspettate a suonarle, anche le armoniche hanno un'anima e vogliono essere trattate bene!
Per finire ricordatevi che non è l'armonica che fa il bravo armonicista…ma siete voi con la vostra passione, con la vostra umiltà, con la voglia di imparare e di comprendere i grandi armonicisti del passato, voi che diventate sempre più "bravi"….ascoltate e suonate, suonate e suonate ancora, senza "scimmiottare" nessuno, se non vi riesce qualcosa di "difficile" tentate e ritentate ma non ostinatevi mai. Ci sono armonicisti che fanno poche note, ma quelle bastano per emozionarvi e farvi venire la pelle d'oca, ne esistono altri che sono tecnicamente dei fenomeni ma non riescono ad arrivare al cuore del pubblico…Un grande esempio per tutti: il mitico SONNY BOY WILLIAMSON II, il grande padre di tutti gli armonicisti..
Se volete sapere qualche cosa anche sul tipo di amplificazione per armonica, vi posso dire che adesso c'è solo l'imbarazzo della scelta. Usate però amplificatori poco potenti, magari se sono vecchi valvolari degli anni sessanta hanno già un bel suono caldo e pastoso, ma è molto difficile trovarli, quelli che li posseggono se li tengono stretti, certo potete sempre andare a guardare sul mercato di Internet, ma vi voglio anche ricordare che dovete essere voi a scegliere il meglio a seconda di quello che interpretate…Se suonate a casa con gli amici certo non vi interessa un 100W, ma se dovete suonare spesso in locali con un rumore di fondo notevole attrezzatevi con un ampli con coni potenti e non “slabbrati”.
Per il microfono vi ricordo che uno vale l'altro, io uso un vecchio Green Bullet della Shure, ma non ho mai trovato un collega che non abbia avuto problemi di "fischi e rientri" fastidiosi, il giusto bilanciamento lo si trova dopo anni e anni di "tentativi".
Per finire con il pistolotto vi dico che bisogna essere sempre attenti alle scelte della strumentazione, fidarsi del proprio cuore, andare sempre cauti nell'acquisto di qualsiasi cosa, consigliarvi con qualcuno più "esperto"…e non dimenticate che nessuno arriva mai da nessuna parte se non è testardo ma disponibile ad ascoltare il prossimo.
Il blues non è mai stato presunzione, ma anzi ricerca e sudore..
Vi ricordo che il 2003 è stato l'anno internazionale del Blues, ma per noi armonicisti tutti gli anni sono quelli giusti per il Blues…
 

UN BUON CD DI ARMONICA AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO…
SPECIAL 20: sono quelle che io uso da quasi trent'anni,dopo che sono scomparse le mie preferite,le SUPER VAMPER e le ORCHESTER I. Erano le armoniche utilizzate dai miei miti giovanili, John Mayall ed Alexis Korner, ma chissà perché, forse perché erano troppo belle e resistenti, non le hanno più messe in produzione! Fortunatamente nella mia personale collezione ne ho ancora due e ovviamente non le uso, rimangono lì da mostrare nelle occasioni che contano… Di tanto in tanto le estraggo dal loro contenitore, le pulisco e le suono un po’, per non lasciarle troppo sole e per ricordare anche da vicino, con il loro suono, il meraviglioso periodo d'oro del revival del Blues inglese degli anni sessanta.
PICCOLO: hanno avuto un momento d'oro nella metà degli anni sessanta perché molti musicisti che ascoltavano l'armonica nei dischi d'importazione -mi riferisco ovviamente all'Italia- spesso non trovando nei negozi musicali le diatoniche, quelle giuste, si dovevano "accontentare" di questo modello, non male ma assai pericoloso perché poco più grande di un gianduiotto.. bisognava suonare con poca foga e passione, pena il soffocamento letale!
BLUES HARP: più "dura"delle altre, adatta per il blues elettrico tosto e grintoso, ha i divisori in legno che possono dare fastidio quando si" gonfiano" col tempo per la saliva.. una vera tortura per le labbra più sensibili e delicate!
GOLDEN MELODY: elegantissima e dorata, divisori in plastica rossa, più morbida delle precedenti, ottima per il country, costa un po’ più delle altre, ma vale la spesa. Ottima nelle tonalità La e Do.
PRO HARP: tutta nera e laccata è ottima per il rock, tonalità come sopra…
Ma tutto sommato anche il nostro mercato è abbastanza fornito, magari alcuni negozi non dispongono di tutte le tonalità maggiori e minori ma si sa, l'amore per l'armonica è come quello per il blues, fatto anche e soprattutto di cocciutaggine, passione e fatica..
E ora ecco i modelli più usati:
MARINE BAND: ormai sono quasi tutte MS, Modular System, con la possibilità cioè di cambiare l'intera placchetta delle ance, una volta verificatasi la scordatura; secondo me sono un po’ meno duttili e morbide di qualche tempo fa, però sono forse le più apprezzate e vendute tra le diatoniche, e sono disponibili in tutte le tonalità più il Fa diesis e i bemolle.
ARMONICA (pag.2)